Spett.le ente,
con il presente si chiede:
1. ad integrazione di quanto pubblicato l'elenco del personale specificando: - tipologia contrattuale (tempo determinato/tempo indeterminato) e scatti di anzianità maturati;
2. di confermare che la durata dell'appalto (escluse eventuali opzioni) è di 19 mesi effettivi di servizio;
3. di pubblicare il numero degli iscritti al servizio mensa per l'A.S. 25/26 divisi per plesso.
In attesa di un gentile riscontro porgiamo distinti saluti

Spett.le Stazione Appaltante, inviamo la seguente richiesta di chiarimento:

Clausola sociale e rispetto del CCNL:
Chiediamo gentilmente, con riferimento all’“elenco personale impiegato nel servizio” (allegato 5 al bando) e all’obbligo previsto dagli artt. 3 e 9 del Bando di garantire la stabilità occupazionale del personale impiegato nel contratto, assorbendo il personale già operante alle dipendenze dell’aggiudicatario uscente e garantendo le tutele previste dall’art. 223 e ss. del CCNL Settori pubblici esercizi, ristorazione collettiva, commerciale e turismo, di chiarire se sussistano e quali siano, tra quelle previste dall’art. 227 del CCNL - a) mutamenti nell'organizzazione e nelle modalità del servizio; b) mutamenti nelle tecnologie produttive; c) mutamenti nelle clausole contenute nei capitolati d'appalto; d) riduzione del numero di pasti/giorno conseguente ad un calo dell'occupazione del soggetto appaltante) - le condizioni che comportino, rispetto al precedente contratto di appalto, ripercussioni sul dato occupazionale del l'impianto tali da legittimare le soluzioni previste dall’art. 227 comma 2 del CCNL, tenuto conto che il costo del personale di cui al suddetto “elenco”, calcolato sulla base delle Tabelle Ministeriali per il settore, se rapportato al numero complessivo di pasti da erogare nell’intero periodo contrattuale, pari a n. 122.150 pasti, avrebbe un’incidenza di Euro 2,78 a pasto, pari al 61% dell’importo di € 4,51 del singolo pasto (comprensivo dei costi della manodopera e di € 0,06 quali oneri per la sicurezza) previsto all’art. 3 del Bando, con conseguente insufficienza dell’importo a base d’asta alla copertura dei costi (secondo i criteri del prezzo medio risultante dal d.m. 10 marzo 2020 sui nuovi Criteri Ambientali Minimi per il servizio di ristorazione), stante l’incidenza dei costi presumibili per le materie prime. Tanto alla luce del Parere di precontenzioso n. 415 del 13.9.2023 dell’Autorità Anticorruzione che, ferma la discrezionalità tecnica della Stazione appaltante di individuare, nell’ affidamento del servizio di mensa per le scuole, il prezzo a base di gara per il singolo pasto, ha disposto che l’Amministrazione ha, però, il dovere di rendere noto l’iter logico seguito per la determinazione del prezzo al fine di fornire gli elementi sufficienti per la verifica di quanto determinato, in mancanza del quale sussistono i presupposti per mettere in discussione la valutazione tecnica effettuata e la validità del bando in termini di “non conformità alla normativa di settore”.