Si precisa che i pasti da fornire sono calcolati sulla base di una stima relativa al numento degli alunni iscritti all’anno scolastico precedente.
I pasti gratuiti costituiscono invece un criterio premiante, oggetto di attribuzione di specifico punteggio e sono da considerarsi in aggiunta a quelli presunti posti alla base del calcolo dell’imposto di gara.
Pertanto il report dei pasti dovrà indicare il numero complessivo dei pasti dei fruitori (che sarà poi definito giornalmente sulla base delle presenze effettive degli alunni e personale scolastico) ed in aggiunta il numero di pasti gratuiti forniti dalla ditta aggiudicataria in base a quanto dichiarato nell’offerta tecnica.

Nel bando non è prevista la clausola sociale

Spett.le Operatore Economico, tenuto conto che tanto gli operatori economici, quanto la Stazione appaltante, nell’applicazione del disciplinare di gara sono tenuti alla interpretazione letterale dello stesso, non sussistendo alcun margine interpretativo al riguardo, in merito al numero dei pasti richiesti per anno, il numero indicato è pari a 3.662,00. Si rileva, infatti, che l’indicazione dei decimali è frutto di un evidente e immediatamente percepibile refuso materiale. Pertanto l’indicazione della parte decimale nel numero dei pasti deve essere considerata non apposta. Si aggiunge inoltre che tale requisito, come è evidente dalla lettura del disciplinare, deve essere riferito a ciascun periodo di durata annuale decorrente dalla data di pubblicazione della gara e quindi va inteso come segue:

• dal 15 marzo 2020 al 14 marzo 2021: minimo 3662 pasti;
• dal 15 marzo 2021 al 14 marzo 2022: minimo 3662 pasti;
• dal 15 marzo 2022 al 14 marzo 2023: minimo 3662 pasti.

Spett.le operatore economico, in riferimento al punto 1 del suo quesito, ovvero al criterio di attribuzione del punteggio di cui ai prodotti del punto L) (prodotti a chilometri zero e a filiera corta), le ditte partecipanti potranno indicare i prodotti che, nella loro disponibilità, rispettano i requisiti previsti dai criteri CAM (D.M. 10 marzo 2020, allegato 1) e che siano rispondenti alle esigenze della fascia di utenza così come prevista dal bando di gara.

In riferimento al secondo quesito, nel bando è precisato che “Ai fini dell’attribuzione dei punteggi relativi al criterio “Qualità degli alimenti”, si rimanda alle previsioni del D.M. 10 marzo 2020, allegato 1, in ordine alla documentazione occorrente ai fini della verifica della ricorrenza dei requisiti per l’ottenimento della premialità.” Questa S.A. si è naturalmente limitata ad utilizzare i criteri inseriti all’interno dei CAM di cui al DECRETO 10 marzo 2020 Criteri ambientali minimi per il servizio di ristorazione collettiva e fornitura di derrate alimentari. (20A01905) (GU n.90 del 4-4-2020).
Detti CAM, all’allegato 1 (Art. 1) lett. b) (“Criteri premianti”) del criterio C “Criteri ambientali per l’affidamento del servizio di ristorazione scolastica (asili nido, scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado”, stabiliscono che “La stazione appaltante, laddove utilizzi il miglior rapporto qualità prezzo ai fini dell’aggiudicazione dell’appalto, introduce uno o più dei seguenti criteri premianti nella documentazione di gara, attribuendovi una significativa quota del punteggio tecnico complessivo:...”.
Per detto criterio, i CAM espressamente richiedono, in merito alla sua “verifica” (procedura anch’essa, appunto, descritta dai CAM  e inserita negli atti di gara) che “A tale dichiarazione devono essere allegati i contratti preliminari con i «produttori»….
 

Spett.le operatore economico, in riferimento al criterio di attribuzione del punteggio di cui ai prodotti del punto L) (prodotti a chilometri zero e a filiera corta), le ditte concorrenti potranno indicare i prodotti che, nella loro disponibilità, rispettano i requisiti previsti dai criteri CAM (D.M. 10 marzo 2020, allegato 1) e che siano rispondenti alle esigenze della fascia di utenza così come prevista dal bando di gara.

Spett.le Operatore Economico, in merito al primo punto del Suo quesito, tenuto conto che tanto gli operatori economici, quanto la Stazione appaltante, nell’applicazione del disciplinare di gara sono tenuti alla interpretazione letterale dello stesso, non è possibile un’estensione analogica dei criteri espressamene esplicitati nel bando.

In merito al punto 2 del quesito, ossia in merito alla formulazione del requisito lett. C) sub a) del Bando di gara (pag. 7) quando si fa riferimento agli ultimi “tre anni (36 mesi) antecedenti la data di pubblicazione del presente”, il periodo da considerare è il quello calcolato a ritroso intercorrente tra la data di pubblicazione del presente bando e i 36 mesi antecedenti la pubblicazione stessa. Quindi il periodo da considerare è quello intercorrente tra il 15 marzo 2020 e il 14 marzo 2023.
In merito al numero dei pasti richiesti per anno, il numero indicato è pari a 3.662. Si rileva, infatti, che l’indicazione dei decimali è frutto di un evidente e immediatamente percepibile refuso materiale. Pertanto l’indicazione della parte decimale nel numero dei pasti deve essere considerata non apposta. Si aggiunge inoltre che tale requisito, come è evidente dalla lettura del disciplinare, deve essere riferito a ciascun periodo di durata annuale decorrente dalla data di pubblicazione della gara e quindi va inteso come segue:

• dal 15 marzo 2020 al 14 marzo 2021: minimo 3662 pasti;
• dal 15 marzo 2021 al 14 marzo 2022: minimo 3662 pasti;
• dal 15 marzo 2022 al 14 marzo 2023: minimo 3662 pasti.

Infine, in relazione alla possibilità di considerare periodi differenti per il raggiungimento del requisito di capacità tecnico-professionale prescritto dal disciplinare di gara, in considerazione dell’emergenza epidemiologica causata dal virus Sars Covid 19, che, per una frazione dell’anno 2020, ha comportato il blocco dei cantieri su tutto il territorio nazionale con conseguente mancata erogazione dei servizi da parte degli operatori economici, l’espresso enunciato del disciplinare di gara in esame non consente alcuna interpretazione estensiva tale da consentire l’estensione del periodo ai mesi antecedenti l’inizio dell’emergenza epidemiologica. Si rileva, a tale riguardo, che il minimo numero dei pasti richiesto per la partecipazione alla gara è tale da consentire alle aziende operanti nel settore di fornire la prova del suddetto requisito anche tenuto conto dei soli periodi relativi all’annualità colpita dall’emergenza pandemica durante i quali non sussistevano provvedimenti limitativi della frequenza scolastica in presenza.